La salute sorpassa le pensioni tra le preoccupazioni degli italiani. È quanto emerge dall’indagine Mefop, giunta alla quinta edizione, che analizza il rapporto degli italiani con i fondi pensione e i fondi sanitari (ne ha parlato pochi giorni fa Marco Lo Conte de Il Sole24Ore qui).
Mille domande realizzate da Ipsos ci fanno capire sostanzialmente che, rispetto a qualche anno fa, quando la pensione era la prima preoccupazione, ed era davvero forte la paura di raggiungere cifre inadeguate, oggi non è più così. Scende anche la percentuale degli italiani che temono di perdere il lavoro. Forse perché ormai ci si è rassegnati, pensioni basse e licenziamenti purtroppo non sono più eventi rari.
Dilaga invece la preoccupazione per la salute, tema prioritario per il 28% degli intervistati (nell’ultima rilevazione la percentuale era ferma all’11%).
Rispetto a qualche anno fa, è cambiata anche la percezione sulla copertura offerta dal sistema sanitario pubblico. E infatti…sorpresa! Sono meno rispetto al passato coloro che intendono aderire alla previdenza complementare, mentre sale all’86% la quota di chi ritiene che i fondi sanitari siano uno strumento fondamentale e necessario per avere una copertura sanitaria adeguata.
C’è un problema: secondo l’indagine Mefop, per 3 italiani su 4 i fondi sanitari sono ancora troppo costosi.
Ciò che si dovrebbe dire – e spesso non si dice – anche sui grandi siti di informazione, giornali, televisioni, e chi più ne ha più ne metta, è che le società di Mutuo Soccorso offrono un servizio complementare e integrativo al Servizio Sanitario Nazionale ad un costo giusto. Nel 2015 la spesa sanitaria privata è salita a 34,5 miliardi di euro, con un aumento reale di +3,2% rispetto al 2013. La quota media annua che ogni cittadino paga di tasca propria per accedere alle prestazioni sanitarie è pari a circa 600 Euro, per una famiglia la spesa diventa insostenibile. Ma perché, con queste cifre, non sottoscrivere un sussidio sanitario, che copra tutto il nucleo famigliare? Oltretutto, per le società di mutuo soccorso i contributi associativi, a differenza dei premi delle polizze assicurative, sono fiscalmente detraibili dalle imposte al 19% (il massimale di detraibilità di 1.291,14 € è autonomo e non si cumula con altre detrazioni). La copertura offerta è di tipo mutualistico, improntata alla reciproca solidarietà e al sostegno: l’assistenza ad ogni singolo socio è garantita grazie all’utilizzo di parte delle quote versate da tutti.
Le società di mutuo soccorso non sono come le assicurazioni! Sono convenienti dal punto di vista fiscale, e non abbandonano mai i loro soci!
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