Lo scorso 15 novembre si è svolto a Roma il convegno “Il recepimento della IDD per tutelare il mercato e i consumatori”, organizzato da UEA (Unione Europea Assicuratori) con lo scopo di analizzare la Direttiva 97/2016 in materia di Distribuzione Assicurativa, nota con l’acronimo “IDD”, per coglierne gli obiettivi dichiarati e le possibilità criticità in fase di recepimento.
L’evento è diventato l’ennesima occasione per attaccare l’operato delle società di Mutuo Soccorso. Il presidente della UEA, Roberto Conforti, nel suo intervento a conclusione dei lavori ha infatti lamentato la mancanza, a suo avviso, del rispetto di regole e controlli:
“Mentre si cerca, faticosamente, di ricomprendere all’interno della nozione di distribuzione assicurativa, e dunque all’interno della legalità, soggetti estranei all’intermediazione professionale, non dobbiamo dimenticarci di chi entra quotidianamente nelle case delle persone per vendere “quote” di società, che garantiscono fondamentalmente delle prestazioni sanitarie, in cambio di una provvigione. Il fatto di non chiamarle polizze, non toglie che queste figure svolgano sostanzialmente la stessa attività di agenti e broker: senza essere tenuti a rispettare infiniti obblighi di informazione, formazione e adeguatezza, senza offrire agli assicurati fondamentali garanzie in termini di professionalità e solvibilità, e senza essere soggetti allo stesso impianto sanzionatorio”.
Dispiace che ancora una volta si attacchino – peraltro in maniera tendenziosa – le società di Mutuo Soccorso. dispiace anche che si continui a metterle continuamente a confronto con le assicurazioni, quando si tratta di realtà completamente diverse. Certo, fanno parte del mondo della sanità integrativa, ma sono due soggetti differenti per natura giuridica, che quindi rispondono a regole differenti. La prima importante differenza è che le assicurazioni hanno scopo di lucro, mentre le società di mutuo soccorso no: erogano i loro servizi tenendo come primo obiettivo la salute dei soci, non il profitto.
Le compagnie sono tenute a seguire le regole proprie delle società con scopo di lucro e del codice delle assicurazioni, mentre le società generali di Mutuo Soccorso sono tenute a seguire le leggi specifiche che le disciplinano le società senza scopo di lucro e le norme che regolano gli enti di sanità integrativa; non si comprende perché le prime regole (peraltro vetuste) debbano essere migliori delle seconde regole (peraltro aggiornate diverse volte negli ultimi anni).
Per la promozione dei loro valori – la mutualità, la solidarietà, l’assistenza reciproca – le società di Mutuo Soccorso si affidano alla loro risorsa più importante: i loro soci. Sono loro che, dopo una accurata preparazione e formazione, hanno il compito di prendere contatto con potenziali soci interessati ad aderire e ampliare quindi la comunità. Quello che per le assicurazioni è il broker, o l’agente, per le società di mutuo soccorso è l’health advisor, il socio promotore, il promotore mutualistico, il socio informatore. Persone che ne condividono i valori e che si pongono l’obiettivo di diffonderli. Non è una mera questione di denaro, di profitto. Non cercano clienti, come fanno invece i broker o gli agenti, cercano altri soci. Non concludono contratti, ma rapporti associativi.
Un agente assicurativo agisce per conto di un’impresa, l’assicurazione; un socio informatore, o un promotore mutualistico, opera per conto di un’impresa sociale, di cui è socio. Come si fa a paragonare le due attività?
Perché ci si ostina a dire che l’attività di assicurazioni e mutue è la stessa? Che un broker fa lo stesso lavoro di un socio informatore? No! Non è la stessa cosa! E sarebbe anche il caso di fermare questa “malainformazione” che dilaga nei convegni organizzati dal mondo assicurativo, e di rimbalzo su social network e media.
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