La Sna (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione), sul Giornale delle Assicurazioni, precisamente nel n. 10, parla delle società di Mutuo Soccorso. Sempre la stessa storia: gli agenti di assicurazione lamentano una (presunta) poca trasparenza nell’operato delle Sms e invocano regole uguali per tutti. Persiste insomma nella mente degli intermediari l’idea che le società di Mutuo Soccorso siano uguali ad una assicurazione, che un socio informatore, un health advisor, un promotore mutualistico sia una sorta di broker travestito.
Ovviamente non è così, ma nonostante le regole siano chiare e definite, purtroppo si continua a millantare di asimmetrie e disparità, legislative e fiscali, assenza di controlli, e scarsa trasparenza. Certo, il trattamento fiscale di cui possono godere le società di Mutuo Soccorso – espressamente voluto dal legislatore per il ruolo sociale a cui si ispirano – fa gola a molti, anche a chi ha il profitto come primo obiettivo e di mutualismo non sa un bel niente.
Non si può pensare di applicare le regole, i vantaggi, i controlli a cui sottostanno le società di Mutuo Soccorso, enti no profit, anche alle compagnie assicurative. Sono due mondi distinti, e si continua a confondere piani e categorie giuridiche. Le assicurazioni rappresentano il cosiddetto terzo pilastro, le società di Mutuo Soccorso operano nel secondo. Non sono la stessa cosa, nonostante il fine ultimo sia offrire coperture sanitarie. Ma cambiano le modalità, cambiano i principi di base.
Se le assicurazioni vogliono entrare nel secondo pilastro, ne rispettino allora principi e valori, senza camuffarsi dietro finti fondi no profit, inventati apposta per aggirare le regole.
Non succederà mai. È più facile continuare a screditare il mondo delle società di Mutuo Soccorso, delegittimare l’operato dei soci informatori, o dei promotori mutualistici. Come se fossero solo loro, gli intermediari assicurativi, gli unici a poter operare nella sanità integrativa.
Accusano le società di mutuo soccorso di non essere soggette alla vigilanza di Ivass. E perché dovrebbero, se non sono assicurazioni? In compenso sono soggette a controlli del ministero dello Sviluppo Economico, del ministero della Salute e dell’Agenzia delle Entrate. E che dire dei promotori mutualistici, o health advisor, o soci informatori? Ne abbiamo già parlato qui. Non cercano clienti, cercano nuovi soci per ampliare la comunità! Non agiscono per conto di una impresa, di una compagnia assicurativa. Agiscono per conto di una società di mutuo soccorso di cui sono SOCI! E soci non vuol dire clienti!
Finirà prima o poi questa prepotenza degli agenti di assicurazione? Invece di spendere tante belle parole, organizzando convegni a destra e sinistra, e disquisendo dei massimi sistemi sul welfare, di quanto le mutue siano cattive e poco trasparenti, forse dovrebbero seriamente pensare al bene comune, e fare il loro lavoro di assicuratori, lasciando alle società di Mutuo Soccorso temi quali la mutualità, la solidarietà, e il sociale. Temi con cui gli agenti di assicurazione hanno poco a che fare, e di cui in tutti i modi stanno cercando di appropriarsi.
Se ognuno restasse nel suo ambito si lavorerebbe sicuramente meglio, certo aiuterebbe a perseguire quello che è l’unico obiettivo importante, garantire il diritto alla salute dei cittadini.
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