Bail-in: A.N.S.I. chiede esclusione per sms, fondi sanitari e casse di assistenza

La direttiva europea BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) ha introdotto regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche. E così, anche in Italia, dal gennaio 2016 è arrivato il bail-in. Ma cos’è? è semplicemente un modo per risolvere una crisi bancaria, con l’esclusivo e diretto coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti, correntisti della banca stessa.

Bene. In questi giorni, il Parlamento sta discutendo la cosiddetta “Manovra-bis”. Il provvedimento è stato approvato alla Camera ed è ora all’esame del Senato; la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che prevede l’esclusione dall’ipotesi di bail in per i fondi di previdenza complementare. Ottimo, giusto. Ma allora perché non fare anche lo stesso ragionamento per la sanità integrativa?

Ci ha pensato Ansi, Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare, che ha deciso di scrivere ai senatori dei diversi gruppi parlamentari proponendo la presentazione di un emendamento che escluda fondi sanitari, società di mutuo soccorso e casse di assistenza dall’ipotesi di bail-in, così come è stato previsto per i fondi pensione.

“Sono sempre di più gli italiani che scelgono di sottoscrivere piani sanitari con l’obiettivo di tutelare la propria salute che, come noto, costituisce un diritto fondamentale della persona, tutelato dall’art. 32 della nostra Carta Fondamentale”, si legge sul sito ufficiale dell’Associazione.

“Nell’ottica di assicurare l’effettività di tale diritto primario, le risorse finanziarie versate in favore degli enti della sanità integrativa non possono essere esposte a rischi e devono quindi essere protette dal rischio del bail-in in occasione di crisi bancarie. Infatti, tali enti gestiscono i contributi versati dai loro associati, siano essi individui, famiglie o aziende, al fine di ottimizzare le prestazioni sanitarie da erogare nei momenti di necessità, e tali fondi non costituiscono quindi disponibilità economiche proprie essendo peraltro, gli stessi enti, soggetti giuridici senza scopo di lucro”.

Non possiamo che plaudere a questa iniziativa, sperando che anche la politica dimostri la stessa sensibilità…

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