Lo scorso 12 ottobre “Il Broker”, ovvero il blog per l’Intermediario Assicurativo, ha lanciato una nuova rubrica mensile, curata da Massimo Rosa: “Sanità integrativa e mutuo soccorso”.
Vedere come sarà trattato l’argomento del secondo pilastro in un blog di intermediari assicurativi sarà sicuramente interessante. Ci sarà da divertirsi, da commentare, e potrà sicuramente essere utile per confrontarsi.
Ma leggendo questo primo articolo, ho avvertito una punta di delusione: le società di Mutuo Soccorso vengano a malapena nominate, mentre vengono espressamente citate, elogio incluso, Rbm Salute e Unisalute, che hanno il pregio, a detta dell’autore, di aver capito la situazione disastrata del Servizio Sanitario Nazionale.
In un commento ho ricordato come alcune compagnie stanno cercando di “ammorbidirsi”, probabilmente con l’obiettivo di ottenere agevolazioni al pari delle società di mutuo soccorso. Certo non penso vogliano abbandonare lo scopo di lucro e la vocazione commerciale. Nella sua risposta, il dott. Rosa mi ha anticipato che un tema che tratterà nei prossimi post sarà quello relativo al modello di gestione delle Società di Mutuo Soccorso: autogestione o affidamento della Gestione Economica a primarie Compagnie di Assicurazione?
Sono curiosissima di vedere come sarà affrontato sul Broker l’argomento.
Sono assolutamente convinta che una società di Mutuo Soccorso non abbia bisogno di una grande assicurazione alle spalle per funzionare. Molte SMS funzionano benissimo grazie alla forza di tutti i loro associati, e sono grandi abbastanza da poter garantire quella sicurezza tanto sbandierata dalle assicurazioni come una loro esclusiva. Al pari delle compagnie assicurative, tra l’altro, le società di Mutuo Soccorso istituiscono fondi di garanzia e sono sottoposte alla vigilanza di organi di controllo.
Da moltissimo tempo, da prima che esistesse il Servizio Sanitario Nazionale, si danno da fare per garantire ai soci ciò che nessuno poteva dare e riconoscere, men che meno le compagnie di assicurazione. E lo hanno fatto seguendo valori ben precisi, la reciprocità e la solidarietà. Ecco perché hanno sempre operato con il favore del legislatore, perché di fatto insieme a fondi e casse rappresentano il vero secondo pilastro, integrativo e spesso sostitutivo del SSN.
Poi è vero, c’è anche la mutualità spuria, un compromesso tra quello che è il concetto stretto di mutualità e il mercato. Ma io penso che la sanità integrativa non debba andare in questa direzione.
Io sono a favore della mutualità pura, di una Società di Mutuo Soccorso che agisce senza scopo di lucro, operando solo nel pieno interesse dei suoi associati. Una realtà in cui i soci si sostengono l’un l’altro, a cui a tutti è permesso aderire, senza distinzioni di età o di storia clinica. È proprio questo che permette alla società di mutuo soccorso di garantire un sussidio e una copertura sanitaria a tutti gli associati.
Fa comodo al mondo assicurativo portare avanti il modello di mutualità spuria, in cui mutualismo e attività commerciale vanno a braccetto, e in cui è fondamentale il ruolo di supporto di una compagnia di assicurazione. Fa comodo perché è un mondo che le assicurazioni vogliono invadere.
Condividi su: