Questo è un blog che si propone di difendere il mutuo soccorso. Di esaltarne i principi, i valori, e di farli conoscere all’opinione pubblica, a quante più persone possibile. Non sono tanti i media che danno rilievo alle Società di Mutuo Soccorso. Anche parlando di sanità integrativa, si citano sempre le compagnie assicurative, i grandi colossi come Rbm Salute, o Unisalute.
Ma ogni tanto, spunta anche in televisione, su qualche giornale, e quindi anche sul web, qualcosa su questa bellissima realtà. Ho trovato questo video: risale ad un anno fa circa, ed è una tra le tante puntate che il programma “Detto Tra noi” di Trc ha dedicato alla sanità integrativa e alle società di Mutuo Soccorso. Come ospiti, ci sono Gerardo Bianchi, direttore di Sma di Modena, e Marco Grassi, responsabile comunicazione della società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo.
“Cesare Pozzo è stato uno dei primi attivi soci di questa organizzazione, che in origine aveva un altro nome, Società dei Macchinisti Fuochisti delle Ferrovie dell’Alta Italia, questa nostra organizzazione nasce nel comparto delle ferrovie”, ha raccontato Marco Grassi, parlando della nascita della Sms Cesare Pozzo. “A fine ‘800, quando fu fondata, quella era la realtà lavorativa più strutturata. Una quarantina di lavoratori delle ferrovie di allora decisero di fare cassa comune, di mettere parte delle loro retribuzioni insieme per aiutarsi a vicenda, quando uno di loro avesse mai avuto un problema di salute grave, o addirittura un decesso, o anche per aiutarsi, per poter sostenere i costi dell’istruzione dei loro figli. Allora non c’erano strutture come Inps, Inail, altre forme di protezione sociale. La scuola non era né universale né gratuita e tutto ciò comportava un peso per le famiglie che volevano avere una protezione o investire sulla formazione dei figli. Cesare Pozzo non è tra i fondatori della prima ora, è però uno dei primi attivisti importanti che insieme con altri, iniziò a sistematizzare questo tema, a dare una organizzazione all’associazione, una dimensione anche politica a questo tipo di scelta, di partecipazione dei lavoratori. Nel corso degli anni, il nome della società è cambiato diverse volte, fino ad arrivare, a metà del ‘900 a dare questa titolarità a Cesare Pozzo, identificandolo come uno di quelli che ha iniziato a segnare il tracciato che anche oggi c’è”.
“Sma invece è nata per dare assistenza al mondo dell’imprenditoria. In quegli anni, nel 1948, l’imprenditoria dell’artigiano, del commerciante, non aveva queste tutele che può avere oggi”, ha spiegato Gerardo Bianchi. “Siamo nati con quella esperienza poi ci siamo ampliati”.
Nel corso della puntata si è parlato di salute, di Servizio Sanitario Nazionale, di Lea. Ma i due ospiti hanno anche raccontato quelli che sono i principi cardine su cui si basa una società di Mutuo Soccorso, principi che fanno la differenza con il mondo delle compagnie assicurative.
“Le società di Mutuo Soccorso sono delle imprese no profit, senza fine di lucro, che hanno come obiettivo primario quello di erogare ai propri iscritti servizi, prestazioni sanitarie, vantaggi anche di altro tipo”, ha sottolineato Marco Grassi. La caratteristica fondante di queste organizzazioni è che i cittadini, che sono i principali beneficiari dei servizi, partecipano al governo di queste imprese. Quindi c’è una partecipazione collettiva, con una auto-organizzazione dal basso, e questo garantisce, permette il fatto che il cittadino sia il beneficiario delle prestazioni, ma sia anche colui che in qualche modo concorre a definire quali siano quelle prestazioni, quali siano quelle politiche di aiuto a tutti coloro che fanno parte di quella base sociale”. E nonostante le cose siano un po’ cambiate dal 1800, “il principio fondativo rimane: una testa, un voto, chiunque partecipa ha gli stessi diritti oltre che ovviamente gli stessi doveri, indipendentemente da quale tipo di contribuzione versa alla società, che tipo di storia personale abbia, che tipo di lavoro abbia. Tutti coloro che sono iscritti hanno pari peso”.
Come ha detto bene Gerardo Bianchi, “da noi il cittadino che entra è un socio, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono. Può, e deve, partecipare alle assemblee, in tutti quelli che sono gli organi statutari di una società di Mutuo Soccorso, e quindi può incidere anche negli indirizzi, negli orientamenti, e nelle definizioni del futuro. Chiaramente il rapporto con un piano sanitario, quindi una assicurazione, è una cosa diversa, tu sei un cliente, acquisisci un prodotto e poi il rapporto va così. Compri. Anche il rapporto che ne consegue, con una società di mutuo soccorso hai un rapporto personale. Parlo dell’esperienza di Sma: siamo sul territorio dal 1948, il nostro socio telefona, ci contatta, ci viene a trovare. C’è un rapporto molto personale, cosa che diventa molto impersonale nel rapporto con una assicurazione, con un piano assicurativo, perché tu ti rivolgi a un call center. E ancora: il socio di una società di mutuo soccorso rimane iscritto finchè vuole; con i piani assicurativi, a volte ci sono delle interruzioni al raggiungimento di una determinata fascia di età. Né possiamo noi espellere il socio, nel caso in cui utilizzi i sussidi in maniera eccessiva, rispetto a quelle che possono essere le entrate. L’ultimo aspetto con cui vorrei sottolineare questa differenziazione è che noi siamo una società che non ha profitto. Tutto quello che può essere un utile mutualistico derivato dalla sommatoria tra incassi, contributi e spese viene reinvestito in riserve, utilizzato per far fronte a quelli che possono essere ulteriori necessità del futuro. Questo è un principio fondamentale perché si rispetta la figura del cittadino e quello che è il principio mutualistico: ‘domani ho bisogno io, domani hai bisogno tu, ci mettiamo insieme per dare una risposta ai nostri bisogni'”.
“Noi parliamo di sanità integrativa non a caso – ha spiegato Marco Grassi – esperienze di altra natura o imprese for profit usano invece proporre soluzioni, piani sanitari, coperture che sono indirizzate a un consumo della sanità privata come prima scelta. Cesare Pozzo, ma anche le altre società di Mutuo Soccorso, individuano invece nel sistema pubblico, regionale, il primo luogo, il primo strumento che i nostri soci sono invitati ad utilizzare”.
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