Il mondo delle società di mutuo soccorso è ancora piuttosto sconosciuto. A fare luce su queste realtà – storiche, ma che si stanno ritagliando un ruolo sempre più importante anche nella nostra società, e che potrebbero rappresentare il futuro per molti settori, primo fra tutti quello della sanità integrativa – ci ha pensato l’indagine della Associazione Isnet (ww.impresasociale.net). La ricerca, prima nel suo genere, è stata realizzata con il contributo di alcune importanti società di Mutuo Soccorso (Campa, Mutua MBA e la Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi).
Secondo quanto ha dichiarato Laura Bongiovanni, presidente dell’Associazione Isnet, “la ricerca riveste particolare importanza perché è la prima del genere in Italia e riteniamo importante il monitoraggio dell’evoluzione delle Società di Mutuo Soccorso e delle loro dinamiche. Sarà un utilissimo indicatore in primis per prevedere l’impatto sociale, quindi le possibili ricadute delle attività delle Società sul sistema socio-sanitario italiano, e in secondo luogo, ma non meno importante, per indirizzare le politiche e le azioni di governo”.
Molte società di Mutuo Soccorso oggi sono attive nel campo della sanità integrativa, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, mantenendo e confermando il proprio ruolo di organizzazioni a forte vocazione sociale, per la produzione non solo di servizi ma anche di valori.
Questa indagine è una prima fotografia di questo mondo: ha censito 1114 società di Mutuo Soccorso. Di queste, solamente 509 possono dichiararsi attive, perché svolgono attività non occasionali in favore dei soci che versano una quota annuale. Le altre svolgono per lo più una attività saltuaria.
La ricerca è stata svolta su un panel di 200 società, e ha fotografato un settore dinamico e in continua evoluzione: il 54,5% delle organizzazioni svolge attività di tipo socio-sanitario, ha stipulato convenzioni con strutture sanitarie, prevede rimborsi per ricoveri ospedalieri, assistenza infermieristica domiciliare e ospedaliera, coperture per cure odontoiatriche; per quanto riguarda le altre, una su tre ha intenzione di attivarsi in questa direzione nel prossimo futuro. Solo il 9% si dedica esclusivamente all’attività socio sanitaria; le altre svolgono anche attività culturali, legate all’istruzione e alla formazione, di sostegno alle famiglie.
Il 48% delle Società si trova nel Nord-Ovest del Paese, il 13,5 nel Nord-Est, il 20% al Centro e il 18,5% nel Mezzogiorno. Quasi la metà, il 47,5%, è nata prima del 1886.
Ci sono buone prospettive per il futuro: per il 2017 si prevede un incremento della base associativa del 5,5%. Tra le Società che svolgono attività socio-sanitarie, la percentuale arriva al 16,7%.
Anche per il ministro Lorenzin questa è una realtà destinata ad acquisire un ruolo sempre più rilevante: “Credo che l’indagine da voi messa a punto rappresenti un patrimonio informativo unico e prezioso che ci permetterà di “orientarci” in un settore destinato ad acquistare un’importanza sempre maggiore nel campo della salute”.
Speriamo che questa indagine abbia contribuito ad accendere i riflettori sulle società di Mutuo Soccorso: il sistema mutualistico può e deve dare davvero un contributo importante al settore del Welfare italiano. Siamo sulla strada giusta.
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